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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Giovanni Schiavon si faccia da parte per il bene suo e di Veneto Banca

Crediamo che per, una necessaria e doverosa questione di trasparenza verso tutti i soci di Veneto Banca e anche per il rispetto verso la sua posizione di ex magistrato e presidente emerito del tribunale di Treviso, sia utile che Giovanni Schiavon lasci la carica di vicepresidente dell'istituto di Montebelluna, dopo le rivelazioni sui regali ricevuti dall'ex ad Consoli. Schiavon, eletto da poco alla carica di vicepresidente dalla cordata che fa capo alla associazione dei grandi soci "Per Veneto Banca", non puo' alimentare alcun sospetto di legami con Consoli. Ci chiediamo infatti perchè nella sua veste di magistrato non abbia rifiutato questi costosi regali, del valore complessivo di 16.500 euro. Se come giustamente sostiene Schiavon, un giudice non può ricevere denaro non dovrebbe neppure ricevere regalie di alcun tipo. Crediamo necessaria la massima trasparenza in un momento come questo di estrema difficoltà della banca, evitando qualsiasi strumentalizzazione.

Zago l'insofferente

Riporto testualmente una nota che mi ha girato il giornalista Marco Milioni: ll Gazzettino di oggi a pagina 14, ma anche in pagina prima sul fascicolo trevigiano, racconta della insofferenza del gruppo di Schiavon e Cavalcante verso il nuovo CDA di VeBa: un malumore espresso dall'imprenditore Zago, grande azionista della banca.  Domanda: ma Schiavon e Cavalcante non sono in quel cda, che dicevano essere pronto per essere rivoltato come un calzino? È da sciocchi domandarsi se il neo-presidente Ambrosini stia seguendo una linea filo Intesa, Carrus (direttore generale) una linea filo BCE e il duo Schiavon-Cavalcante una linea d'ombra? Aggiungo che la Associazione Soci Banche Popolari Venete ha da giorni richiesto per una questione di doverosa trasparenza verso tutti i soci (grandi e piccoli) l'ammontare dei crediti in sofferenza detenuti dalla cordata rappresentativa del gruppo  "Per Veneto Banca" nei confronti dell'istituto di Montebelluna. Secondo l&

La Francia arde e noi....

In Francia, nonostante la squallida e lurida stampa nazionale faccia finta di nulla, stanno bloccando il paese per protestare contro la riforma del lavoro. In Francia fanno valere i loro diritti: quando si sciopera lo si fa per davvero e si ottengono risultati. Da noi si fa finta da buoni itaglioti cialtroni, rivoluzionari da bar e ombrete. Da noi non accade mai nulla. La stampa dorme, la opinione pubblica è apatica si ci azzuffa per cose minori come la espulsione di Pizzarotti o pseudo invasioni di stranieri inventate dal buon Salvini pur di raccattare qualche voto. Ma mai si parla e si fa informazione su quello che accade veramente  nel mondo, di cui l'itaglietta è in fondo una piccola e insignificante colonia (salvo forse per la posizione geografica che tanto interessa agli americani che infatti stanno attenti a non farci debordare troppo come uno scolaretto indisciplinato che ha bisogno di essere sculacciato di tanto in tanto). E' possibile che qui non si riesca a parl

31 maggio a Bassano

Vi aspetto numerosi saremo in piena campagna per la quotazione di Veneto Banca Ospiti di eccezione

Le vane certezze di Bruno Zago

Al mio rientro da un viaggio all'estero leggo le dichiarazioni di Bruno Zago, importante imprenditore veneto e soprattutto nuovo presidente della associazione dei grandi soci di "Per Veneto Banca", la cordata che ha vinto la battaglia per la nomina del nuovo cda della Popolare di Montebelluna, recentemente insediatosi. Bruno Zago si dice fiducioso sulla quotazione ormai prossima della banca, sempre che venga raggiunto il flottante minimo di 250 milioni pari al 25% dell'aumento di capitale. In parola povere è necessario che almeno il 25% tra i vecchi soci e nuovi investitori acquistino le azioni di Veneto Banca, perchè questa sia ammessa dalla Consob alla quotazione in piazza affari. Cosa non avvenuta per BpVi. Avrei alcune questioni da porre a Zago, che si dichiara così fiducioso della operazione dichiarando inoltre che "Se tutto andasse al fondo Atlante, noi soci perderemmo tutto": 1) Zago afferma che la sua cordata conta sul 15% dell'attuale azi

Bpvi : piazza pulita

Abbiamo capito. L'attuale cda di BPVi non darà mai corso alla azione di responsabilità contro Zonin &c visto che la metà circa dei suoi componenti sono legati all'ex presidente. Il presunto colpevole non si autocondanna. Impossibile quindi attendersi da questo cda qualcosa. Anche Iorio e Dolcetta sono stati scelti da Zonin prima di andarsene. A questo punto che quanto prima il fondo Atlante nomini il nuovo cda (assai ristretto visto che possiede il 99,4% della banca) e che questo porti avanti la azione di responsabilità. Basta meline, pantomime, teatrini. Basta Iorio, Dolcetta, Marzotto,Breganze. Via tutto, azzerare tutto. Non che quelli del fondo Atlante siano angeli cherubini ma almeno hanno tutto l'interesse a portare in breve in utile l'investimento nella banca vicentina. Senza guardare in faccia nessuno. Quindi risanino, taglino quello che devono, mandino a casa dirigenti e dipendenti in esubero, chiudano filiali e  soprattutto mettano rapidamente fine al

Pizzarotti epurato perchè non servile

Alla fine dopo mesi di tensioni, conflitti, incomprensioni Grillo ha deciso di sospendere (eufemismo) Pizzarotti, bravo sindaco di Parma, accusandolo di poca trasparenza e di non aver informato su un avviso di garanzia, per le nomine al teatro Regio, ricevuto due mesi fa. Espulso per un cavillo, mentre l'ortodosso Nogarin, sindaco di Livorno e pure ricettore di un avviso di garanzia, non è stato espulso pardon sospeso. Due pesi e due misure al di là delle scuse e dei formalismi di lana caprina escogitati dal direttorio, alias Di Maio, per far fuori Paizzarotti, sindaco capace, uomo intelligente e per questo non allineato nè servile ai desiderata del capo Grillo e del vice Casaleggio junior. Pizzarotti paga la sua dissidenza; si sapeva che, prima o poi, sarebbe stato fatto fuori. Con buona pace di un movimento sempre piu' partito dove comandano in 3 : Grillo, Davide Casaleggio e Di Maio contornati da un po' di nani e ballerine varie che, pur di mantenere lo scranno (e il

Firmate la petizione su Change per abbassare i compensi dell' ad di BPVi

Firmate in tanti questa petizione che ho lanciato su Change. Diamo un segnale forte. Poi consegneremo queste firme alla banca. Piu' firme facciamo piu' forte sarà il segnale. BASTA RASSEGNAZIONE, BASTA VITTIMISMO, RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SOLDI https://www.change.org/p/abbassare-i-compensi-dell-amministratore-delegato-e-del-presidente-di-popolare-di-vicenza.

Pulizia, pulizia, pulizia

Il sistema bancario italiano ha bisogno di pulizia, pulizia e ancora pulizia. Iniziamo dalla prima pulizia. Deve smaltire 200 miliardi di sofferenze e 160 miliardi di incagli (prestiti scaduti ma non ancora in sofferenza). Totale 360 miliardi che sono ben il 20% degli impieghi di tutto il sistema bancario italiano. Un record in Europa. Sono prestiti concessi a imprese e famiglie in difficoltà. Per circa il 75% tali prestiti in sofferenza fanno capo a imprese piccole e grandi. Ricordiamo che l'Italia è il paese europeo con un sistema manifatturiero secondo solo alla Germania. Un sistema entrato in crisi nel 2008 in seguito alla crisi e mai ripresosi. Il pil del nostro paese è sceso del 10% dal 2008 al 2015 e abbiamo perso il 25% di capacità produttiva. Con questi numeri tante piccole e medie imprese non sono state in grado di ripagare i prestiti concessi mandando in difficoltà le banche. Ci sono stati certamente anche casi di mala fede, prestiti concessi agli amici, ma solo u

Domani sono a 7 in Punto

Martedì 10 maggio Francesco Celotto, vicepresidente della Associazione Soci Banche Popolari Venete, sarà ospite della trasmissione 7 IN Punto in onda su 7 Gold (ore 7 canale 17). Si parlerà di Veneto Banca, della possibile quotazione e dei problemi dell'istituto alla luce anche dei recenti cambiamenti ai vertici dello stesso.

Due riforme urgenti

L'Italia senza riforme vere non potrà mai piu' tentare di risollevare la propria economia. Due in particolare sono quelle che ritengo essenziali e non piu' rinviabili: 1) riforma della giustizia civile e penale. I processi si devono celebrare in tempi rapidi e le sentenze devono essere certe. O si aumenta il personale per arrivare al piu' presto ai processi o si aumenta la prescrizione arrivando a raddoppiarla. Non è piu' possibile rinviare la riforma. Altrimenti ci ritroveremo con altri scandali finanziari e di corruzione. Infatti se chi delinque sa che la farà comunque franca, lo continuerà a fare. All'infinito. I delinquenti devono sapere di andare in galera e devono essere certi di ricevere la giusta condanna. Se invece il sistema continuerà così come è oggi si inizieranno processi che mai arriveranno a sentenza. I partiti ci sentono poco da questo punto di vista perchè il loro interesse è mantenere tutto come oggi, tenendo in piedi un sistema d

Comunicazione post assemblea Veneto Banca

La associazione soci banche popolari venete augura un buon lavoro al nuovo presidente di Veneto Banca Ambrosini. Chiediamo che il nuovo cda proponga in tempi rapidi, come promesso a caldo ieri sera, alla prossima assemblea post aumento di capitale, la azione di responsabilità contro gli ex amministratori della banca. Da troppo tempo si tergiversa su questo delicato punto che non puo' essere di secondaria importanza. In merito alla assemblea di ieri ribadiamo quanto affermato nel corso dell'intervento del vicepresidente Celotto. Il bilancio 2015 contiene diversi elementi dubbi ma uno su tutti ci lascia profondamente perplessi. Le sofferenze lorde sono ancora elevate e pari a 5 miliardi: quando verranno spesate? A quanto? Il coverage dei crediti deteriorati di Vb è il piu' basso tra le maggiori banche italiane.( 37,8% contro una media del 44,5%). La banca ha un pessimo Texas Ratio ( rapporto tra crediti deteriorati lordi e patrimonio tangibile più accantonamenti )

La posizione di Assopopolari rispetto ai punti all'odg della assemblea di Veneto Banca

Questa la nostra posizione in merito ai punti all'ordine del giorno della assemblea di Veneto Banca di domani 1) Bilancio 2015 Il bilancio 2015 contiene diversi elementi dubbi ma uno su tutti ci lascia profondamente perplessi. Le sofferenze lorde sono ancora elevate e pari a 5 miliardi: quando verranno spesate? A quanto? Il coverage dei crediti deteriorati di Vb è il piu' basso tra le maggiori banche italiane.( 38% contro una media del 45%). La banca ha un pessimo Texas Ratio ( rapporto tra crediti deteriorati lordi e patrimonio tangibile più accantonament i ) pari al 225,7% (media di sistema 159,1%), secondo solo a MPS. Questo comporta che nei prossimi anni si dovranno fare ulteriori pesanti svalutazioni appesantendo il bilancio, vanificando almeno parzialmente l'aumento di capitale da un miliardo per cui il patrimonio netto tangibile della stessa è già oggi inferiore all'aumento di un miliardo. Come mai la copertura dei crediti deteriorati è così bas

La prova che mancava per non votare la cordata di Schiavon e Cavalcante

Oggi Il Fatto Quotidiano evidenzia come la lista alternativa a quella proposta dall'attuale vertice Carrus-Bolla per la elezione al prossimo cda di Veneto Banca sia compromessa. La BCE infatti si riserva di valutare la onorabilità e la professionalità dei prossimi membri del consiglio. Inoltre secondo i vertici dell'istituto la maggioranza dei candidati della lista Schiavon-Cavalcante sono legati a gruppi economici esposti nei confronti della banca per un imposto aggregato che supera i 520 milioni in buona parte crediti deteriorati o segnati da criticità e anomalie. Ecco la ragione che mancava per dire definitivamente no alla lista guidata dall'ex magistrato Schiavon e dall'imprenditore Cavalcante. I nostri prodi volevano entrare nella stanza dei bottoni forse per sistemare i loro problemi creditizi con Veneto Banca. Sarebbero quindi loro il nuovo, la svolta di cui ha bisogno la banca? Un gruppo di persone "disinteressate", al servizio dei piccoli soc

VENETO BANCA: NO ALLA QUOTAZIONE IN BORSA E NOMINA IMMEDIATA DI UN NUOVO CDA ESPRESSIONE DEL FONDO ATLANTE

La associazione soci banche popolari venete in relazione a quanto accaduto con la mancata quotazione della Banca Popolare di Vicenza chiede di bloccare la procedura di quotazione in borsa di Veneto Banca Temiamo infatti che si ripeterà la stessa situazione con una bassissima adesione all'aumento da parte dei soci, dei risparmiatori e degli investitori istituzionali, determinando l'intervento del fondo Atlante. Allo stesso tempo chiediamo l' azzeramento del consiglio di amministrazione e la immediata convocazione di una assemblea per la nomina di un consiglio espressione della nuova proprietà, il fondo Atlante. Alla luce dei fatti non ha alcun senso procedere nella giornata del 5 maggio alla elezione di un nuovo cda che durerebbe in carica comunque poche settimane o al massimo qualche mese, espressione di una frazione insignificante del nuovo assetto proprietario. Non daremo il nostro voto alla lista espressione dell'attuale management in quanto non ha presentato

I tavoli di Bolla

Una delle questioni che porremo alla attenzione della prossima assemblea di Veneto Banca è quella dei tavoli di conciliazione con i soci promessi da Bolla (presidente di VB ). Detti tavoli dovrebbero proporre, in forma extragiudiziale, delle somme a ristoro dei danni subiti dai soci dopo il crollo delle azioni della popolare di Montebelluna. A me sembra una mossa di marketing piu' che una possibilità . Mi chiedo infatti che concreta proposta potrà fare la banca ai soci. Una banca che non ha soldi non potrà proporre al massimo che elemosine. Senza contare che ai famosi tavoli la banca intende convocare le associazioni dei consumatori, escludendo di fatto quelle dei soci. Una esclusione illogica e assurda. Perchè convocare solo le associazioni dei consumatori obbligando i soci ad iscriversi a tali associazioni? In assemblea il 5 maggio porremo queste due domande a Bolla: 1) quanto intende offrire in media ai soci? Di quanto denaro dispone globalmente la banca per questa