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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Il business della cessione dei crediti bancari deteriorati. Cui prodest?

E' notizia di questi giorni che MPS ha ceduto crediti deteriorati pari a un miliardo a una società veicolo facente parte del gruppo Deutsche Bank. La operazione fa seguito ad altra precedente sempre di MPS per la cessione di un altro miliardo di crediti deteriorati. Mi chiedo come mai ci sia tutta questa fretta di cedere i crediti deteriorati che vengono, di norma, acquistati all' 8-10% del valore nominale. La società che acquista il credito lo recupera al 20 o al 30% o anche di piu'. Nel caso in questione MPS vende per 80-100 milioni un credito di 1 miliardo. Chi acquista probabilmente riesce a recuperare un 200-300 milioni. Guadagno per chi si incarica di recuperare 100-200 milioni che detratte spese, onorari ad avvocati etc fa comunque un bel gruzzolo. Anche nel caso di banca Etruria si parla di cessione piuttosto affrettata di crediti deteriorati. Questa fretta appare un po' sospetta. Da una parte si concedono magari generosamente crediti a qualcuno che non li paga

Le nostre banche e le nostre famiglie NON sono solide

Scusate il francesismo ma mi sono rotto i COGLIONI di sentire il bullo di Firenze alias matteo renzi presidente del consiglio della repubblica italiana (rigorosamente tutto con la minuscola) recitare il mantra del cazzo che le nostre banche sono solide. Non lo sono. I dati sono chiari . I crediti in sofferenza sono pari a 200 MILIARDI ovvero al 13% del nostro pil ossia al 21,20% del capitale proprio delle banche. Un disastro pari al livello delle banche greche e spagnole. Altro che solidità! E le sofferenze continuano a salire anzichè diminuire. Per maggiori informazioni leggete qui . Servirebbbe una bad bank ma la Eu non la autorizza e fa bene a mio avviso. Ricordo infatti che il nostro debito pubblico è pari al 133% del pil e che se si creasse la bad bank con soldi pubblici schizzerebbe al 150% del pil vicino al livello del debito pubblico greco, un paese di fatto semifallito. Ricordo che dal 1 gennaio entrerà in vigore il bail in. Le banche in crisi non saranno salvate più

La ennesima pagliacciata di Zaia

Oggi Zaia dice che nel 2016 ci sarà il referendum per l'indipendenza del Veneto. Ennesima boutade di un partito, la Lega, che da troppo prende per i fondelli i polentoni veneti, che bontà loro si fanno scioccamente prendere per il culo dal governatore. Da quando è a capo del Veneto abbiamo continuamente perso posizioni a livello di competitività, a livello di servizi. (leggi qui una analisi interessante). Ultima chicca il quasi-fallimento di Veneto Banca e BPVi. Ci mancava ora solo la ultima buffonata leghista del referendum. Non sa più  che fare la banda Salvini-Zaia. L'ennesimo strumento di distrazione di massa, il referendum, per nascondere la assenza di un vero progetto di rilancio per il Veneto. Chiedo invece al signor Zaia che fine ha fatto il fondo promesso a favore dei soci delle Popolari Venete. Un fondo promesso dal governatore per venire incontro alle spese legali di quei soci che vogliano far causa a Veneto Banca e BPVi; ad oggi nessuno ne sa niente. Per non parla

Buone Feste a tutti

La centrifuga impazzita

Il mondo è una centrifuga impazzita. Sempre di più questa curiosa immagine mi insegue quando provo a capire in che razza di pasticcio è immersa la umanità. Una centrifuga dove ogni giorno vengono fuori nuove rogne, nuovi scandali ma dove chi manovra la centrifuga anzichè premere il bottone off (spegnere) accelera. Fino a quando il motore della centrifuga sottoposto ad un uso troppo prolungato non scoppierà. Il mondo non è capace di fermarsi. Una ruota impazzita sta facendo e farà danni incalcolabili. Ma si dice se ci fermiamo salta il sistema. Salta l'economia, saltano i consumi. Ecco appunto i consumi, quelli che ci hanno portato alla centrifuga impazzita. Si perché con la storia dei consumi stiamo alterando in modo irreversibile il clima e con esso il mondo. Basta pensare a cosa sta accadendo alla pianura padana e alle concentrazione di polveri sottili. Una immensa camera a gas ci circonda. Eppure nessuno protesta, nessuno prende seriamente coscienza del problema. Siam

Che fine ha fatto la Lega del territorio?

Dopo lo scoppio dell'affaire Veneto Banca mi chiedo che fine ha fatto la Lega del territorio, la Lega dei veneti duri e puri. Quella Lega che attraverso Luca Zaia promuoveva ancora pochi mesi fa e nonostante la evidenza dei fatti, la grande banca del nord est, un pateracchio nel quale secondo il governatore leghista avrebbero dovuto fondersi due anatre zoppe, due banche semi-fallite. Assurdo! Quella Lega che in venti anni non ha portato nulla di buono al Veneto, dovrebbe andarsi a nascondere e con lei i suoi capi, Zaia e Salvini. Le banche del nostro territorio quelle che dovevano essere vicine e appoggiare i nostri imprenditori li hanno invece munti, svuotati. Hanno sottratto loro importanti risorse finanziarie facendo pagare loro azioni che valgono si e no 5-7 euro, 40 euro o più come nel caso di BPVi. Il conto per il nostro territorio è un salasso pari a circa 8-9 miliardi o forse di più evaporati dopo il collasso nella quotazione delle due Popolari. In confronto Banca Etruria

La borsa è un toccasana?

Forse qualche socio-azionista di Veneto Banca pensa che la quotazione in borsa sarà un toccasana per il malandato istituto di Montebelluna. Sarà allora forse utile guardare il grafico con la quotazione storica di alcune banche popolari. Il Banco Popolare di Verona quotava 245,20 euro ad azione nel 2007 oggi vale 12,55 euro: -95% Ubi Banca sempre nel 2007 raggiungeva il suo picco a 22,67 euro oggi quota 6,18:- 70% Banca Popolare di Milano nel 2007 raggiunge un massimo di 13,89 euro stasera vale 0,92 euro: -94% La borsa non è affatto un toccasana anzi non fa altro che mettere a nudo il vero valore di una società. Non credo proprio che Veneto Banca (e poi BPVi) faccia eccezione. Anzi ipotizzo un bel -90% dai massimi di 40,75 che fa 4 euro circa ad azione. Se non peggio. Una bella opportunità per tanti speculatori per rastrellare azioni o forse, come si mormora, per alcuni grossi imprenditori veneti per diventare i padroni della nuova spa con un esborso di 2/300 milioni. Una cif

Veneto Banca:il no ha perso, non certo le sue ragioni

Il no ha perso anzi straperso. Veneto Banca è diventata una spa. Le ragioni del no invece sono più che vincenti. A partire da una operazione opaca, nella quale ancora non si capisce quale sia il fondo dei debiti di una banca che, lo ricordo, aveva superato nell'autunno del 2014, per un pelo, i famosi stress test imposti dalla BCE. Pareva che da quel momento tutto fosse in discesa per la ormai ex Popolare di Montebelluna. Invece no altre ispezioni e altri problemi. Come mai prima la BCE dice che tutto va bene e poi dice che se non passa il si alla spa commissaria? Ci sono evidenti incongruenze, ritardi, lacune gravi nella azione della banca, di Bankitalia e persino della BCE. Incredibile poi che Consoli sia restato in sella a Veneto Banca sino allo scorso luglio. Avrebbe dovuto fare le valigie già nel 2013 invece è rimasto, ostacolando la operazione di necessaria pulizia e trasparenza del bilancio. Ad oggi nessuno, neppure l'a.d. Carrus, sa con esattezza l'ammontare d

Polenta e coniglio

Polenta e coniglio. Un piatto saporito, semplice. Ripensando a quanto è successo ieri alla assemblea della Veneto Banca, che ha approvato con maggioranza bulgara la trasformazione in spa, mi viene in mente questo. Si perché in questo piatto si riassumono le caratteristiche del popolo veneto: coniglio e polentone. Coniglio perché ancora una volta si è piegato agli ordini del "paron" e polentone perchè oltre a un atavico complesso di sudditanza ha dimostrato di non avere neppure le palle per protestare, per dire almeno simbolicamente NO a una operazione finanziaria che in un pomeriggio ha certificato la evaporazione di 4 dico 4 miliardi di euro dai portafogli dei soci Veneto Banca. 4 miliardi di euro ovvero 8.000 milioni di vecchie lire, ovvero 40.000 euro circa persi a cranio. In Toscana, altra razza , altra gente, per molto meno hanno rovinato la Leopolda al bullo di Firenze. Ieri alla assemblea vi era un dispiegamento massiccio di carabinieri e polizia. Si aspettavano rivol

Chi sta rastrellando azioni Veneto Banca a 14 euro?

In questi ultimi giorni alcuni soci della Veneto Banca stanno ricevendo offerte per vendere le azioni della banca a 14 euro. Pare che dietro a queste offerte ci siano grossi imprenditori veneti che evidentemente stanno rastrellando le azioni della popolare per contenderne il controllo alla cordata di banche che ha formato il consorzio a garanzia dell'aumento di capitale da 1 miliardo. Come mai questi soggetti offrono un prezzo che è il doppio rispetto al prezzo di recesso fissato in 7,3 euro? Sono forse dei benefattori? Non credo. Penso invece che sia in corso una vera lotta per contendersi il controllo della Vento Banca tra una cordata nazionale (e magari anche internazionale) e una cordata veneta. Per continuare ad avere una banca al servizio di certi potentati locali. A questo punto chiediamoci se dietro le minacce di baratro e cataclisma finanziario della banca sbandierato dalle famigerate associazioni di categoria ( Confartigianato e Unindustria in primis )  nel caso passas

Da Francesco a Francesco

Allego la versione italiana della lettera inviata a Sua Santità papa Francesco 17.12.2015 Da Francesco a Francesco Sua Santitá, Siamo alla disperazione. Il crollo del valore delle azioni di Veneto banca ha divorato i nostri risparmi, più ancora la nostra dignità. In questi ultimi mesi una mano diabolica ha trasformato i nostri crediti in debiti. Noi siamo i piccoli risparmiatori del Nordest, una terra sempre più funestata da drammi personali, ansia e suicidi. Santità, le chiediamo un aiuto. Le chiediamo di far sentire la sua voce perchè non è possibile sacrificare la nostra vita e le nostre anime ad un dio che ha il volto del denaro e l'essenza del demonio. Sua Santitá noi vogliamo combattere, ma abbiamo bisogno della sua voce per ritrovare noi stessi. Francesco Celotto Associazione Soci Banche Popolari Venete

De Francisco a Francisco

Allego il testo della lettera inviata oggi al papa Sua Santità Papa Francesco  17 .12.2015 De Francisco a Francisco Su Santidad, Estamos desesperados, la caida del valor de las acciones de Veneto banca ha devorado nuestros ahorros, peor aùn, nuestra dignidad.  En estos últimos meses una mano diabólica ha transformado nuestros créditos en débitos. Somos pequeños ahorradores del  Nordest una tierra que está siendo cada vez más sujeta de dramas personales, ansias y suicidios. Santidad, le rogamo nos ayude. Le pedimos de hacer sentir su voz porque  no es posible sacrificar nuestras vidas y nuestras almas a un Dios que tiene el rostro del dinero y la esencia del demonio. Santidad nosotros queremos combatir , pero, tenemos necesidad de su voz para reencontrar a nostros mismos. Francesco Celotto Associazione Soci Banche Popolari Venete

Informiamo non inventiamo notizie please!

I giornalisti sulla stampa di oggi hanno diffuso false notizie. Il fronte del no alla trasformazione in spa non è affatto diviso e ribadisce la sua posizione. Il coordinamento ha solo condiviso con il presidente di Veneto Banca Bolla una dichiarazione nella quale il nuovo cda si impegna a iniziare una azione di responsabilità verso i vecchi vertici ( Consoli e Trinca in primis ) e si impegna a incontri periodici con il coordinamento delle associazioni soci banche popolari per informare sullo stato di avanzamento della azione di responsabilità. Stasera a Crespano verrà presentato un documento del coordinamento in merito alla assemblea di sabato informando anche sulla situazione finanziaria della banca come prospettataci dall ad Carrus.

17 dicembre a Crespano prima della battaglia in assemblea a Veneto Banca

Domani sera aspettiamo a Crespano tutti i soci di Veneto Banca per dare loro gli ultimi consigli e preparare la assemblea di Veneto Banca del 19 dicembre. Vi attendiamo numerosi:

Le cifre dell'esproprio ai danni del nostro territorio di cui nessuno ha il coraggio di parlare

Le azioni Veneto Banca valevano nel 2013 40.75 euro ad azione  Oggi il prezzo di recesso è fissato in 7,30 euro.  Meno 81% e perdita di 3.350 milioni di euro. Le azioni di BPVi valevano 62,5 euro.  Il prezzo di recesso sarà fissato probabilmente intorno ai 10 euro. Perdita di 5250 milioni.  Sono perdite teoriche per carità non sappiamo come andrà in borsa ma il risultato sarà vicino a questo.  Una tremenda perdita pari a 8600 milioni.  8600 milioni sono il 12,2% del pil del Veneto pari a 70.000 milioni. Un disastro di cui nessuno porta le cifre si abbatterà sul nostro territorio. I soci sono 205.000 di cui 117.000 in BPVi e 88.000 in Veneto Banca.  Ogni socio della BPVi avrà quindi una perdita pari a 44871 euro.  Ogni socio di Veneto Banca avrà invece una perdita pari a 38068 euro. Il disastro di Banca Etruria e delle 3 altre piccole banche è pari a 330 milioni di bond subordinati e 190 milioni di valore delle azioni andati in fumo.  Totale 520 milioni. Una bazzecola in

ESIGIAMO VERA INFORMAZIONE

Egregio direttore Mannino, Le scrivo in quanto la considero uno dei pochi giornalisti veneti, se non l'unico, che ha avuto la voglia e il coraggio di fare chiarezza e vera informazione sul caso spinoso di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Il suo giornale Vvox già da diversi mesi fornisce il quadro completo della situazione con numerosissimi e documentati servizi. Lo stesso non si può dire dei suoi colleghi della stampa veneta fino ad oggi poco presenti. Ora parlano della vicenda ma facendo, come spesso accade in Veneto (e non solo), disinformazione. Il 10 eravamo a Falzè di Trevignano e, di fronte a quasi 400 soci di Veneto Banca, abbiamo spiegato la posizione del coordinamento delle associazioni banche popolari venete. Ieri lo abbiamo ribadito alla numerosa stampa convenuta alla messa celebrata da don Enrico Torta a Dese. Crede che i suoi esimi colleghi abbiano riportato la linea del coordinamento?Assolutamente no. Si sono limitati a riportare le parole pur dure d

#14.DICEMBRE TUTTI ALL'ODISSEA PER DIRE NO ALLA S P A

Domani sera attendo all'Odissea tanti soci di Veneto Banca per presentare la nostra proposta in merito a Veneto Banca e che purtroppo i molti media e giornali di regime veneti oggi non hanno ripreso dopo il nostro incontro di ieri alla messa da don Enrico Torta a Dese. Noi siamo per il #NO ALLA SPA, PER L'AZZERAMENTO DEL CDA E PER LA NOMINA DI UN NUOVO CDA NEL QUALE CHIEDIAMO VENGANO NOMINATI 3 MEMBRI ESPRESSIONE DEI PICCOLI SOCI E DELLE CATEGORIE PRODUTTIVE. Inoltre chiediamo la nomina di una commissione INDIPENDENTE che faccia luce una volta per tutte sull'ammontare delle sofferenze di Veneto Banca. Ad oggi non abbiamo informazioni precise e dettagliate in merito ai crediti in sofferenza, a chi siano stati concessi questi finanziamenti e che rapporto eventualmente abbiano con la dirigenza di Veneto Banca 14 DICEMBRE ODISSEA ORE 20.30 PER DIRE #NOALLASPA

#NOALLASPA

12 dicembre don Torta celebra la messa per i soci delle Popolari Venete

Siete tutti invitati a partecipare alla messa che don Torta celebrerà il 12 dicembre

CHI PENSA VERAMENTE A DIFENDERE I PICCOLI SOCI DELLE POPOLARI?

Dopo la fissazione del prezzo di recesso definito ieri dal board di Veneto Banca a 7,3 euro, comunque non liquidabile a causa della mancanza di liquidità da parte della banca, si mette nero su bianco il disastro per le tasche soprattutto dei piccoli azionisti della popolare. A questo punto meglio tenersi le azioni piuttosto che attivare il diritto di recesso, consegnando le azioni alla banca in attesa di essere chissà quando liquidati. Una batosta per i soci, piccoli e grandi a cui non si può, arrivati a questo punto, neppure applicare il famoso detto " Pochi, maledetti e subito". In tutta questa orribile e disgustosa faccenda mi sovviene una domanda: chi veramente sta tutelando i piccoli risparmiatori, vere vittime dell'ennesima truffa? Non pervenuta la politica veneta in generale con poche eccezioni. Non pervenute le associazioni di categoria e dei consumatori se non a parole. Non chiara o perdente la strategia ad oggi delle tante associazioni dei soci piccoli e grandi.

10 dicembre: serata conclusiva a Falzè di Trevignano

Vi invito a a partecipare numerosi il 10 dicembre a Falzè di Trevigano  alla serata pubblica conclusiva prima della assemblea di Veneto Banca prevista per il 19 dicembre. Sarà nostro ospite Elio Lannutti da sempre in prima fila contro le banche.

Salta il tetto al 5% del voto, gettata la maschera sul futuro di Veneto Banca

Apprendiamo oggi che il possibile e auspicabile tetto al diritto di voto del 5% per i soci non sarà previsto nel nuovo statuto di Veneto Banca spa. Un segnale evidente e inequivocabile: conterà nella nuova s.p.a. chi avrà più azioni. Dimostrando una volta di più che la banca è già stata venduta a chi non è ancora dato saperlo. E dimostrando che la operazione è di tipo speculativo: vendere una banca malata, ma pur sempre localizzata in una delle zone più ricche d'Europa e quindi appetibile, a qualche grosso gruppo che se la porterà a casa per un piatto di lenticchie o quasi. Con buona pace dei soci ( piccoli e grandi ) che non conteranno più nulla. Una operazione voluta in primis dalla Bce a cui il governo Renzi ha dato supinamente il proprio avvallo. A questo punto vorrei conoscere le strategie dei tanti gruppi, comitati e associazioni dei soci in vista del voto e soprattutto come tenteranno di difendere gli interessi in primis dei piccoli azionisti. Una volta di più una operazio

Chi è per il no alla trasformazione delle Popolari Venete in Spa?

Allego il testo della mia lettera inviata al direttore di Vvox Alessio Mannino (pubblicata oggi vedi qui ) Egregio direttore, ho letto con vivo interesse il suo pezzo di ogg i sulle Popolari Venete. Lucida analisi sulla tragica situazione in cui versano i due istituti. A questo punto chiediamoci chi si schiera apertamente per il no alla trasformazione in spa di Veneto Banca e BPVi. Non vedo un parterre affollato per svariati motivi. Chi pensa di poter ambire a un posto nel nuovo cda, nel quale in ogni caso conterà come il due di picche soprattutto dopo l'aumento di capitale. Altri gruppi e associazioni non si sono apertamente espressi e non risulta pervenuta ad oggi alcuna posizione da parte delle associazioni dei consumatori a parte federconsumatori schieratasi apertamente per il si. Per una volta possiamo provare a ribellarci al diktat dei poteri "forti" in primis la Banca d'Italia, che impone ordini alla massa dei sprovveduti soci, dopo aver permesso a Zon